“Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.” J. L. Borges
Filosofi sulla strada. Perché? La strada è una via, un cammino, ma anche un modo di procedere, un’andatura, un camminare insieme con i propri amici e i propri pensieri, un procedere in un certo modo. Non tanto un contenuto teorico, che si deve apprendere e mettere in pratica, piuttosto un insieme di pratiche, che non possono essere conosciute al di fuori del modo della pratica stessa.
Un saper procedere, quindi, senza avere una mappa teorica preliminare che ci guidi, una via non mai tracciata in precedenza, che si traccia invece a mano a mano, mentre si cammina. Impossibile dunque parlarne a meno che le parole non siano, esse stesse, in cammino.
Ed è questo quello che abbiamo fatto e stiamo facendo.